Lo sapete che il nostro corpo respira più con la pelle che con i polmoni?

Anche la pelle respira… ebbene sì la traspirazione cutanea è un processo continuo del quale ci accorgiamo solo nel momento in cui iniziamo a sudare, come in presenza di calore oppure durante un’attività fisica impegnativa o ancora se siamo molto emozionati. Normalmente il corpo umano perde mezzo litro d’acqua al giorno, quantità variabile che dipende da molti fattori, fra i quali quelli citati in precedenza.

Ci sono circa tre milioni di ghiandole sparse in tutto il nostro corpo che hanno la funzione di regolare la traspirazione la cui funzione principale è quella di mantenere una temperatura basale costante (intorno ai 37°C); ma non solo, tramite la pelle vengono espulse molte tossine pertanto la pelle è considerato in Naturopatia un organo emuntore insieme ai reni e all’intestino.

Un’altra importante funzione della pelle è l’effetto barriera: la pelle rappresenta il confine tra noi ed il mondo, è il punto di contatto tra il nostro organismo e l’ambiente esterno. Il pH cutaneo è di circa 5, cioè è un po’ acido, e questo è funzionale in quanto in ambiente acido i batteri ed i germi non sopravvivono. In alcune parti del corpo, generalmente le meno esposte, come le ascelle ed i piedi, la traspirazione cutanea può essere difficoltosa e ciò fa sì che si possa innalzare localmente il valore del pH con conseguente proliferazione di batteri che, degradando il sudore, generano i cattivi odori.

LE GHIANDOLE

Prima di parlare dei prodotti deodoranti è bene descrivere tre tipologie di ghiandole, che sono le ECCRINE, le APOCRINE e le SEBACEE.

Ghiandole ecrine o sudoripare.

Le ghiandole eccrine o sudoripare hanno una funzione prevalentemente termoregolatrice. Sono presenti in quasi tutta la superficie corporea, concentrandosi sulla pianta del piede, sul palmo della mano, nel cavo ascellare e sulla fronte. Il loro secreto si presenta inodore ed è principalmente formato da acqua, sali minerali tra cui NaCl, piccole percentuali di urea, acido lattico e glucosio. Il pH di questo sudore varia da un valore attorno a 4 fino ad arrivare al 6.

La concentrazione dei componenti del sudore può essere influenzata dallo stato di salute dell’individuo, causando in molti casi delle sintomatologie utilissime per la diagnosi di alcune malattie.

Ghiandole apocrine

Le ghiandole apocrine hanno una struttura a gomitolo e sono sempre presenti in corrispondenza dei peli. Sono maggiormente diffuse nel cavo ascellare, nei condotti uditivi, nell’area anogenitale e nell’areola mammaria. Il “sudore” secreto non partecipa all’attività di termoregolazione corporea e presenta un pH molto alcalino. L’attività di queste ghiandole è influenzata da ormoni (adrenalina) e il sudore prodotto ha un aspetto lattescente, con una composizione principalmente lipo-proteica dove abbondano sostanze aromatiche. La produzione di questo sudore è continua, ma se sollecitata da stimoli ormonali ed emozionali può aumentare. Le ghiandole apocrine sono molto sensibili alle variazioni endocrine, perciò iniziano la propria attività produttiva nella pubertà.

Da ricordare che le ghiandole apocrine sono meno sviluppate nell’uomo che nella donna, nella quale subiscono delle alterazioni durante il ciclo mestruale.
Il sudore delle ghiandole apocrine può essere attaccato molto facilmente dalla flora batterica, causando la formazione di odori sgradevoli. Il tipico odore ascellare è causato da una miscela di composti butirrici, solfurei e proteici.

Ghiandole sebacee

Le ghiandole sebacee sono responsabili della formazione del sebo. Sono dislocate su tutta l’area del corpo, esclusa la zona del palmo della mano e della pianta del piede. Le ghiandole sebacee sono a secrezione olocrina, perché il secreto viene formato attraverso la disintegrazione delle stesse cellule che compongono le ghiandole. La composizione del sebo è prevalentemente lipidica; infatti è composto da trigliceridi e da piccole quantità di acidi grassi liberi, colesterolo ecc… Con la liberazione di questi composti sulla cute, il sebo va a formare un’emulsione con altre sostanze, date ad esempio dai prodotti di desquamazione cutanei, formando una miscela definita lipidi di superficie.

La secrezione sebacea e il sudore apocrino vanno ad influenzare il body odour, quindi sono i maggiori responsabili della formazione di cattivi odori corporei. Un ruolo essenziale per la genesi dell’odore sgradevole è ricoperto dalla presenza di una flora batterica cutanea. Di per sé, infatti, il sudore non avrebbe un odore sgradevole, ma grazie alla metabolizzazione dei suoi vari componenti da parte della flora batterica tende ad assumere un odore poco gradevole.

COSA SI TROVA IN COMMERCIO

Sul mercato esistono svariati tipi di deodoranti, che possono essere classificati in:

1. deodoranti antimicrobici (batteriostatici e/o battericidi);
2. deodoranti antisudorali o antitraspiranti;
3. deodoranti antienzimatici;
4. deodoranti antiossidanti;
5. deodoranti adsorbenti;
6. deodoranti coprenti.

1. DEODORANTI ANTIMICROBICI (BATTERIOSTATICI E/O BATTERICIDI)

I microrganismi che colonizzano la pelle sana non partecipano solamente alla formazione dei cattivi odori, ma ricoprono delle funzioni importantissime contro lo sviluppo della flora batterica patogena. Per ovviare allo sviluppo eccessivo di questi microrganismi si commercializzano deodoranti contenenti composti battericidi e/o batteriostatici.

I battericidi uccidono i microrganismi, ma se usati per lungo tempo possono compromettere l’equilibrio fisiologico cutaneo. Le sostanze ad azione battericida, impiegate nelle formulazioni, se usate in eccesso possono pur sempre produrre degli effetti collaterali. Meglio evitarle!

I batteriostatici invece, sono dei composti in grado di limitare la crescita della flora batterica. Queste sostanze sono da preferire alle precedenti, perché vanno ad evitare uno scompenso troppo marcato della flora batterica residente, riducendo la possibilità che altri batteri patogeni attecchiscano sulla cute.

2. DEODORANTI ANTISUDORALI O ANTITRASPIRANTI
Diminuire o bloccare la sudorazione è di per sé è un atto contro natura, che se non adeguatamente equilibrato può provocare dei seri danni al nostro organismo. Sudare significa eliminare le tossine dal nostro corpo, depurare il nostro organismo! E’ un processo importantissimo ed indispensabile per tutti.

Le sostanze utilizzate in questi deodoranti antitraspiranti sono principalmente i sali di alluminio. Il loro meccanismo d’azione non è chiaro, perciò vengono prese in considerazione due diverse ipotesi. La prima consiste in un’occlusione del dotto escretore della ghiandola sudoripara: tale occlusione avviene attraverso la precipitazione delle proteine cellulari, originando una sorta di tappo sul dotto escretore.

Il secondo meccanismo d’azione ipotizzato consiste nell’induzione, da parte dei sali di alluminio, di uno stimolo irritativo a livello del dotto escretore, con formazione di un edema locale: questo accumulo di liquidi causa un rigonfiamento che occlude il dotto escretore, con conseguente riduzione della secrezione sudoripara. Oltre ai sali di alluminio possono essere impiegati anche altre sostanze, come zirconio (che è un sale), cloroidrossilattato, citrato di alluminio…

Cosa dire dell’ALLUME DI ROCCA? L’allume di rocca riduce l’odore esalato dal corpo esercitando un effetto antitraspirante: l’azione astringente che il minerale espleta sulla pelle determina il blocco delle ghiandole sudoripare. L’elevato potere osmotico, inoltre, induce la morte delle cellule batteriche…. A voi la scelta!

3. DEODORANTI ANTIENZIMATICI

I deodoranti antienzimatici per limitare la formazione dei cattivi odori utilizzano delle sostanze enzimatiche che inducono gli enzimi batterici a degradarle al posto delle componenti del sebo, interrompendo così la sequenza nella formazione degli odori. La sostanza antienzimatica maggiormente impiegata nei deodoranti è il trietilcitrato. Si tratta di un olio che penetra nel follicolo, dove viene degradato dai batteri al posto del sebo. Dalla degradazione della molecola di trietilcitrato originano alcol etilico ed acido citrico. L’alcol etilico limita la crescita dei batteri (funzione batteriostatica), mentre l’acido citrico abbassa il pH della zona impedendo la formazione di acidi grassi a corta catena (come butirrico, caprico, caprinico, caprilico), responsabili del cattivo odore.

Si tratta sempre e comunque di una sostanza chimica che interferisce sul naturale processo fisiologico che e’ rappresentato dal nostro corpo.

4. DEODORANTI ANTIOSSIDANTI

Gli antiossidanti sono delle sostanze che impediscono i processi ossidativi delle sostanze contenute nel sebo e nel sudore, da parte delle ossidasi prodotte dai microrganismi. Con il blocco di questi processi ossidativi si arresta anche la produzione di quei composti responsabili della formazione del cattivo odore. L’effetto antiossidante si ottiene spesso con una miscela di prodotti sintetici, come il BHT ed il BHA. Il butilidrossianisolo (BHA) e il butilidrossitoluolo (BHT) sono conservanti sintetici, banditi in molti paesi, in quanto possono causare irritazioni agli occhi, alla pelle e alle mucose, ritenzione idrica, degradazione della vitamina D e aumento dei livelli plasmatici di colesterolo. Alcuni studi gli attribuiscono anche un concreto potere cancerogeno; mentre a forti dosi provocano gravi danni epatici.

5. DEODORANTI ADSORBENTI

I principi attivi adsorbenti sono in grado di catturare gli odori volatili formati dall’ossidazione degli acidi grassi, agendo da chelanti o sequestranti di odori. Le sostanze chelanti maggiormente impiegate nella formulazione di deodoranti adsorbenti sono lo zinco ricinoleato, lo zinco glicinato, lo zinco carbonato e l’ossido di zinco, di calcio e di magnesio. Lo zinco ricinoleato è quello maggiormente utilizzato nella formulazione di prodotti cosmetici. Tuttavia, per quanto la sua attività sia prolungata nel tempo, non è in grado di svolgere un’azione antiodorante molto efficiente.

6. DEODORANTI COPRENTI

Questi deodoranti non agiscono né sulla flora batterica, né sulla secrezione; il loro scopo, piuttosto, è quello di coprire gli odori con profumi molto forti. La nota di profumo viene conferita la maggior parte delle volte dall’impiego di profumi sintetici per meglio camuffare gli odori sgradevoli e spesso causa di insorgenza di irritazioni, allergie o sensibilizzazioni. Meglio utilizzare oli essenziali naturali e puri ricavati per distillazione in corrente di vapore.

ALTRI INGREDIENTI UTILIZZATI

I deodoranti presenti in commercio sono disponibili in diverse forme, come per esempio soluzioni idro-alcoliche, spray, emulsioni ecc. Pertanto, oltre al principio attivo, a completare la formulazione ci sono delle sostanze di notevole importanza, come i solventi, i propellenti e gli emollienti.
In particolare, i solventi sono sostanze che aiutano a solubilizzare gli altri componenti; quelli maggiormente utilizzati sono l’alcol isopropilico, impiegato a concentrazioni molto elevate. Può agire favorendo la penetrazione degli antibatterici attraverso la cute ma, soprattutto può dare luogo a fenomeni irritativi.

I propellenti sono dei gas liquefatti a temperatura ambiente e sotto una blanda pressione. Questi gas agevolano la fuoriuscita della formulazione dal recipiente sotto forma di minute goccioline o meglio ancora di aerosol. Alcuni propellenti, da sempre impiegati,, come per esempio i CFC o cloro-fluoro-carburi, sono sotto inchiesta per il forte impatto ambientale, soprattutto per l’atmosfera.

Le sostanze emollienti vengono impiegate nei prodotti cosmetici per migliorare la gradevolezza del prodotto durante l’applicazione. Conferiscono al cosmetico un effetto plastificante sullo strato più esterno della cute (strato corneo). La maggior parte di questi emollienti sono oli di origine petrolchimica o grassi sintetici o semi-sintetici.

COME SCEGLIERE IL GIUSTO DEODORANTE?

Ecco le principali caratteristiche che deve avere un deodorante:

1. non deve alterare il pH fisiologico cutaneo, che è 5;
2. deve ridurre senza eliminare l’attività dei batteri responsabili dei cattivi odori. E’ importante pertanto rispettare e controllare la flora batterica.
3. non deve irritare;
4. non deve impedire o bloccare la traspirazione;
5. non devono creare reazioni di foto-sensibilizzazione.

Da quanto abbiamo appena elencato sono dunque da evitare tutti i deodoranti che bloccano la sudorazione, i deodoranti antiossidanti, enzimatici e adsorbenti.

Da preferire dunque quelli che contrastano la moltiplicazione batterica utilizzando principi attivi estratti dai fiori e dalle erbe medicinali e oli essenziali puri e naturali che oltre alla loro azione batteriostatica conferiscono anche una naturale profumazione. Alcune sostanze naturali che possono essere impiegate nella formulazione dei deodoranti sono la salvia, il cedro, il patchouli, il geranio, la menta, il pompelmo, il timo, il rosmarino, la lavanda, il bergamotto, il limone, il tea tree ecc…

Alcune sostanze vegetali sono in grado di rafforzare l’attività deodorante degli altri composti presenti nella formulazione. Queste droghe, in particolare tutte le piante che producono oli essenziali, trovano impiego non solo nei deodoranti, ma anche in prodotti detergenti, viste la loro ottime proprietà batteriostatiche.

Deodoranti a confronto: come leggere le etichette

Ricordate sempre che la zona ascellare e’ estremamente vicina alle mammelle e alle ghiandole linfatiche pertanto tutte le sostanze che vengono assorbite a tale livello entrano rapidamente in circolo e possono accumularsi nei reni, nel fegato e in tutto l’organismo causando seri problemi di salute.

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Ecco cosa contiene il deodorante di Rosa Selvatica

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