La Calendula: è il primo fiorellino che dopo il lungo e freddo inverno apre la nostra stagione di “raccolta spontanea” sui dolci colli dell’Appennino Reggiano.

Con il primo sole e il primo caldo si fa strada tra l’erba seguendo la luce del sole. Non a caso i latini la chiamavano Solsequium (che segue il sole), perché i suoi fiori sbocciano quando splende il sole e sono sempre rivolti verso di esso chiudendosi solo al tramonto.

Poche piante hanno conosciuto un impiego così ininterrotto dall’antichità fino ad oggi. Questa pianta medicinale cresce spontanea in gran parte dell’Italia, dal mare alla zona submontana. Diverse sono le varietà che sono state selezionate a scopo ornamentale, ma la nostra piccola piantina è apprezzata soprattutto per curare i problemi della pelle, gli eczemi, i funghi, le ferite, le verruche, gli eritemi, l’acne, le ulcerazioni, il prurito, le screpolature…

E’ conosciuta anche come “Fiorrancio”, o fiore di ogni mese, ma sono diversi i nomi con cui viene identificata nel nostro paese: fiorrancio, calandria, calta, calendola, garofano di Spagna, in francese è “souci” (voce di probabile derivazione dal latino medievale “solsequium” cioè che segue il sole). In tedesco “Ringelblume”, per gli spagnoli è “yerba centella” mentre gli inglesi la chiamano “marigold”.

Secondo i Greci, i suoi semi a forma di mezzaluna rappresentavano le lacrime di Afrodite per la perdita del suo Adone.

Questa pianta può essere considerata il barometro dei nostri contadini: i suoi capolini di primo mattino fanno ben sperare: infatti se alle 7 i suoi fiori sono già aperti è sintomo che ci sarà bel tempo.. mentre se il bocciolo resta chiuso, è certo che nella giornata pioverà. Il nome Calendula potrebbe derivare dal latino calendae ovvero “giorno” ed allude al succedersi perpetuo del tempo. Secondo altri, deriverebbe dal greco kàlathos che significa coppa o cesta, alludendo alla forma del fiore. Come tutti i fiori gialli o arancioni, è sempre stata associata al sole.

Scheda Tecnica

Principali Specie

Esistono una trentina di specie tra le quali le più diffuse e conosciute sono:

Calendula officinalis

Chiamata anche fiorrancio o calendola è la specie più conosciuta e diffusa.

I fiori hanno una colorazione che va dal giallo, all’arancio al bianco.

Esistono numerosissime varietà sia ornamentali che officinali che si differenziano per le diverse dimensioni dei fiori, per il loro colore, per la taglia (varietà nane) e per la lunghezza dello stelo fiorale (varietà da fiore reciso).

Calendula arvensis

La Calendula arvensis è la specie che ritroviamo spontanea nei nostri prati.

I fiori sono gialli o aranciati, foglie alterne e ricoperte da una densa peluria.

Fiorisce da aprile fino a novembre.

Impieghi della Calendula

La calendula contiene triterpeni, flavonoidi, polisaccaridi, caroteni, fitosteroli, olio essenziale, mucillagini, acido salicilico e sostanze amare. Le sue proprietà medicinali sono molteplici. Vediamo di riassumerle brevemente.

Uso interno

azione coleretica ed ipolipemizzante: l’infuso di calendula mostra una marcata azione coleretica, ed incrementa la secrezione di acidi biliari e la quantità di bile prodotta senza alterare significativamente il contenuto di bilirubina e colesterolo. I saponosidi della calendula abbassano i livelli di colesterolo e trigliceridi;

azione sul sistema cardiocircolatorio e sul sistema nervoso centrale: gli estratti alcolici ed acquosi determinano una leggera riduzione della pressione arteriosa ed una riduzione dell’attività cardiaca (azione bradicardica); inoltre sono state documentate anche influenze sull’induzione del sonno;

• azione sull’apparato genitale femminile: aumenta le mestruazioni scarse e diminuisce quelle abbondanti. Ha azione antispasmodica sui dolori mestruali e addominali.

rinforza le vene;

• proprietà antinfiammatorie e antiulcera: grazie alle proprietà antinfiammatorie agisce sulle irritazioni delle mucose, data la presenza delle mucillagini, ed è quindi indicata in caso di colite, gastrite, ulcere e qualunque patologia a carico dei tessuti interni. L’effetto citoprotettore sulla mucosa gastrica è attribuibile al contenuto in caroteni, mentre i saponosidi – in particolare il calenduloside B – hanno un’azione antiulcera.

Uso esterno

Per uso esterno si sfruttano le sue attività antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti, emollienti e dermopatiche. Esternamente infatti è forse la più tipica pianta che trova impiego nella maggior parte dei problemi di pelle: tagli, graffiature e ferite; pelle arrossata ed infiammata in genere, incluse le scottature minori (anche da abbronzatura), acne e altre eruzioni cutanee; micosi cutanee.

Utile anche nei casi di dermatite da pannolino e per lenire i capezzoli arrossati.

Le proprietà vulnerarie della calendula sembrano dovute ad una influenza sull’incremento della produzione di fibrina, che si manifesta con una rapida chiusura delle ferite, con buona formazione di tessuto di granulazione e con il miglioramento dell’equilibrio di idratazione cellulare della cute. Questa azione è da attribuire ai carotenoidi, simili da un punto di vista chimico alla vitamina A.

Anche infiammazioni localizzate in profondità e ferite purulente risentono dei vantaggi delle applicazioni esterne a base di calendula (creme, tinture o impacchi).

Recenti studi hanno evidenziato che sono soprattutto le infezioni della pelle causate da stafilococchi a reagire bene all’applicazione di preparati a base di questa pianta.

L’attività antibiotica, dovuta ai flavonoidi e alle saponine, è diretta verso svariati microorganismi, in particolare contro i batteri Gram-positivi, quali Staphylococcus aureus e Streptococcus betahaemolyticus.

In cosmesi l’infuso viene utilizzato per eliminare i punti neri e per tonificare la pelle.

Uso in cucina

In cucina, invece, si utilizza per preparare insalate e minestre alle quali conferisce un sapore amarognolo. I fiori raccolti ancora in bocciolo, possono essere conservati come dei sottaceti e poi consumati come tali. In dettaglio i fiori possono essere raccolti a seconda della varietà dalla primavera all’autunno. L’essiccazione deve avvenire in maniera rapida per non perdere il potere medicinale, all’ombra in strato sottile e si conservano al buio, in vasi di vetro o porcellana.

Controindicazioni

La calendula non é tossica, ma si raccomanda cautela nella somministrazione nei primi mesi di gravidanza. Controindicata solo in caso di allergia specifica alla pianta o alle asteraceae.

I rimedi naturali a base di calendula che vi propone Rosa Selvatica

SAPONE VEGETALE ALLA CALENDULA

Emolliente e lenitivo, per pelli sensibili.

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POMATA ALLA CALENDULA ED ELICRISO

La Calendula, piccolo, fragile fiorellino selvatico, ci dona i primi colori della primavera e tante preziose proprietà. Indicata per i problemi della pelle, eczemi, funghi, ferite, verruche, eritemi, acne, ulcerazioni, prurito, screpolature…, viene potenziata dalle proprietà antiallergiche, calmanti e cicatrizzanti dell’Elicriso. Il Limone è indicato per le problematiche infettive. La Cera d’Api con la sua ricca Propoli è ottima per infezioni e infiammazioni, il Burro di Karitè per la cura della pelle e l’Olio d’Oliva lenisce e protegge.

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Inoltre potrete trovare la CALENDULA sotto forma di vari estratti anche nei seguenti prodotti:

DETERGENTE INTIMO

Molto delicato e protettivo, in equilibrio con il pH fisiologico delle zone più sensibili. Calendula, Camomilla ed Achillea svolgono un’azione antinfiammatoria e lenitiva, Geranio e Sambuco calmano le irritazioni, il Benzoino il prurito. La Propoli stabilizza il prodotto nel tempo.

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